Sant Anselmo

Uomo incomparabile per scienza e santità di vita, grande spirito, filosofo, dottore della Chiesa.

Il dolce e contemplativo Anselmo, rampollo di nobile famiglia aostana, insofferente dell'autorità del padre, lascia l'amara Valle, la tenera madro la sorella, nella prima giovinezza, verso il 1050. Travalica le Alpi alla ricerca di sapere e pace. Più tardi dovrà valicare anche il mare della Manica, destinato a Primate in Inghilterra.

Studente in Normandia, allievo, monaco nel 1060, priore dopo tre soli anni, infine nel 1078 abate mitrato del rinomato cenacolo conventuale del Bec, teologo ascoltato, contribuirà alla nascita della filosofia scolastica e solo a malincuore dovrà accettare le cure episcopali, succedendo al suo maestro e amico Lantranco, alla cattedra di Canterbury.

Sarà pastore di grande fermezza ed illimitata rettitudine. Difensore intemerato dei diritti del popolo e della Chiesa, dovrà due volte lasciare, esule, la sua diocesi, nel 1094 e nel 1102, ribelle a Guglielmo il Rosso prima, ad Enrico poi.

Il papa, Urbano II che l'aveva pubblicamente lodato al concilio di Bari, nel 1098, lo riconfermerà alla primazia d'Inghilterra. La sua tama di taumaturgo, predicatore, confessore ne farà l'oggetto di diffusissima devozione nei secoli successivi, mentre la storia della religione cattolica e la storia della filosofia registrano il suo nome tra quelli dei loro massimi personaggi.