La sala dei Salassi

LA SALA DEI SALASSI

Non è vero che Aosta è stata da sempre città romana. Prima c’erano i Salassi.

Ma chi erano costoro? Lo abbiamo chiesto ad un amico storico di Aosta che così ci ha risposto.

"La Porta Pretoria è uno dei quattro accessi alla città di Augusta Prætoria, fondata dopo la vittoria delle legioni romane contro la popolazione celtica dei Salassi, stanziatasi nell’attuale Valle d’Aosta a partire dall’ottavo o dal settimo secolo avanti Cristo. Stando al geografo greco Strabone, “il loro territorio era formato per la maggior parte da una valle incassata tra due catene montuose e conteneva miniere d’oro e di altri metalli”. Dione Cassio precisa che “il console Appio Claudio Pulcro, incaricato di far cessare il loro conflitto con una nazione vicina a proposito dell’acqua necessaria allo sfruttamento delle miniere d’oro, devastò tutto il loro territorio”; ma dovette subire una sanguinosa sconfitta presso Verolengo, in Piemonte, verso il 141 avanti Cristo, perdendo più di 10.000 uomini. I Salassi furono però vinti alla battaglia di Mazzé dallo stesso console e dal collega Cecilio Metello. Perdettero 5.000 uomini e dovettero abbandonare il Canavese, dove i Romani fondarono, verso l’anno 100 avanti Cristo, la colonia di Eporedia (Ivrea).

Sempre secondo Strabone, i Salassi che occupavano ancora le montagne vissero poi con i Romani alternando continuamente periodi di ostilità e tregue. Controllando i passi alpini, ostacolavano il passaggio dei mercanti e delle truppe romane facendo precipitare dei massi sui convogli ed esigendo pesanti pedaggi.

L’imperatore Augusto cercò, nel 37 a. C., di imporre un blocco di due anni ai Salassi della Valle d’Aosta per affamarli; ma l’operazione fallì grazie alle relazioni che essi intrattenevano con le popolazioni transalpine. Nel 25 a. C., per ordine di Augusto, il futuro console Aulo Terenzio Varrone Murena riuscì finalmente a conquistare la Valle d’Aosta. È ancora Strabone a scrivere che fece 36.000 prigionieri (tra i quali i guerrieri validi non sarebbero stati più di 8.000), che furono venduti come schiavi sul mercato di Eporedia. L’affermazione del geografo greco, secondo la quale la nazione salassa sarebbe stata radicalmente annientata, è stata smentita dai ritrovamenti archeologici, che testimoniano il mantenimento di uno strato di popolazione salassa e la sua integrazione nella società della nuova colonia romana fondata da Varrone e denominata Augusta Prætoria Salassorum, popolata con 3.000 veterani della guardia imperiale (i pretoriani). 

Alcune vestigia della lingua dei Salassi si sono conservate nei dialetti francoprovenzali della Valle d’Aosta; ad esempio le parole: blètsé (mungere le mucche), berrio (pietra), modze (giovenca), bren (crusca), verna (ontano), borna (buco), baou (stalla), barma (riparo sotto roccia), brènva  (larice), daille (pino silvestre) ; e toponimi come : Breuil (pano lacustre alpino paludoso), Doire (Dora, dalla radice « dwr », acqua), Bard (promontorio roccioso), Ussel (luogo elevato)."

Un grand merci à l’ami Joseph Rivolin

Così abbiamo pesato di dedicare la prima sala del ristorante Ianua, l’ingresso, lo spazio di accoglienza, proprio ai Salassi, quelli che c’erano PRIMA dei romani e, qualcuno dice, sono tornati adesso a riprendere in mano la Porta Praetoria aprendo le porte dell’accoglienza alla Città ed alle Alpi.

Ma qualcuno crede che sia solo una leggenda…